Vini Bianchi

Bourboulenc, il vino bianco dei Papi

di Winepoint Staff 22/03/2018
Bourboulenc, il vino bianco dei Papi Bourboulenc, il vino bianco dei Papi

Il Bourboulenc è un vitigno a bacca bianca dalla buona vigoria e resistente al calore e alla siccità. Viene coltivato nelle regioni della Provenza e Linguadoca e nella Valle del Rodano meridionale in Francia. A differenza del Rodano settentrionale, in quest’area il numero di uve utilizzate è piuttosto elevato anche se alcune hanno un ruolo principale nella vinificazione. Fra le uve a bacca bianca, le protagoniste indiscusse sono Grenache Blanc, Clairette, Picpoul, Picardin e appunto Bourboulenc che rientrano fra i 14 vitigni autorizzati nel Châteaneuf-du-Pape, l’area a poca distanza dall’ex sede papale di Avignone. Châteaunef-du-Pape rappresenta il "cru" più vasto della Valle del Rodano, molto più esteso degli altrettanto prestigiosi vigneti dell’Hermitage e della Côte Rôtie. Nel 1923 nasce il primo sindacato di vignaioli e nel 1933 Châteauneuf-du-Pape ottiene la propria AOC. La produzione annua della denominazione è di circa 13 milioni di bottiglie, con 35 ettolitri di resa massima per ettaro.

Bourboulenc, le origini

Il Bourboulenc è un vitigno antichissimo la cui varietà di uva bianca è stata studiata dall’ampelografo Pierre Galet. La sua origine è greca (era noto come "Asprokondoura") e ciò non deve meravigliare perché la Grecia è stata la culla della moderna cultura del vino. Il vitigno è giunto in Francia attraverso le rotte commerciali che attraversavano tutto il Mediterraneo. Le piante di Bourboulenc prosperarono fino agli anni ’70 del secolo scorso, poi caddero in disuso. Negli anni ‘80 ci fu un rilancio e a metà anni ‘90 si giunse a un raddoppiamento della produzione. Nel 2000, nel sud della Francia si potevano ammirare circa 800 ettari di vigneti Bourboulenc. Grazie alla crescita dell’esportazione dei vini della Linguadoca, il Bourboulenc è amatissimo negli Stati Uniti dove è stato introdotto da famosi sommelier ed esperti di enologia. Blanquette, Bourboulanc, Bourboulenque, Clairette dorée, Clairette blanche e Doucillon sono altre denominazioni per indicare il Bourboulenc. Una piccola curiosità: i francesi conservano i grappoli e li portano in tavola nel periodo di Natale per mangiarli come fossero un dolce.

Bourboulenc, caratteristiche dei vini

Le caratteristiche ampelografiche del Bourboulenc sono maturazione tardiva e coltivazione in zone calde dal clima secco. Devi sapere che quest'uva si raccoglie solo in un determinato periodo e per poco tempo. Si procede alla vendemmia intorno al 25 settembre e al massimo per un mese. Il Bourboulenc presenta grappoli grossi a mazzi stretti con acini di media grandezza, sensibili alle malattie comuni delle piante di vite cioè la carenza di magnesio, l'oidio e la peronospora. Tuttavia è resistente alla muffa grigia. Il colore è giallo brillante, quasi dorato. Il vitigno Bouboulenc produce vini fini, dalla gradazione alcolica poco elevata e può essere usato come vino da tavola.

Il vino che si ottiene da questa uva bianca ha un buon livello di acidità, una bassa gradazione alcolica, un buon corpo e un carattere delicato e floreale, in particolare si avverte il profumo della ginestra e della frutta esotica. All’olfatto, sentirai aromi agrumati e leggermente speziati e un tocco di fumo. Al gusto, il Bourboulenc ti offrirà sensazioni equilibrate, una buona freschezza e ti sorprenderà per il piacevole finale. Va però ricordato che se le uve sono raccolte in anticipo il gusto di questo varietale diventa neutro, sottile, quasi piatto. Inoltre il Bourboulenc è molto amato dai produttori di vino per la sua capacità di rendere più speziati e secchi alcuni bianchi regionali che altrimenti risulterebbero untuosi. L’impiego del Bourboulenc è autorizzato in diverse denominazioni provenzali e del Rodano inferiore ma quasi sempre in uvaggio. Il Bourboulenc, unito al Maccabéo e al Grenache Blanc dà vita ai vini Minervois o Corbières Blanc in Languedoc-Roussillon. Rientra anche nella produzione dei vini AOC (Appellation d'Origine Contrôlée) come La Clape. In genere sono vini da consumare tra i 3 e i 5 anni.