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Bonarda Piemonte: un vino unico dal sapore piemontese. Come capire qual è l'originale

di Winepoint Staff 20/03/2018
Bonarda Piemonte: un vino unico dal sapore piemontese. Come capire qual è l'originale Bonarda Piemonte: un vino unico dal sapore piemontese. Come capire qual è l'originale

Quel sapore particolare della geologia piemontese: Bonarda Piemonte

Adori i vini antichi che hanno una lunghissima tradizione secolare alle spalle? Il vino Bonarda Piemonte è una qualità esclusiva presente nella zona già verso fine del 1700, secolo in cui iniziava a riscuotere successo e ad essere apprezzato per le sue particolari caratteristiche di sapore e morbidezza. I suoi vitigni sono molto esigenti per quanto riguarda le condizioni climatiche e territoriali, solo la particolare geologia del Piemonte lo rende coltivabile e riesce a dare ottimi risultati. Le zone particolarmente predisposte alla coltivazione dei vitigni, come le colline dell’Alto Astigiano, sono le migliori per conferire il sapore e il carattere che rende questo vino uno dei più amati sia dagli intenditori che dagli amanti dell'enologia.

Le caratteristiche principali del Piemonte Bonarda

Il vino Piemonte Bonarda D.O.C. viene prodotto direttamente dai vitigni della Bonarda Piemontese per una zona di coltura che si estende fino al nord della provincia di Asti. Il colore rosso rubino e il profumo molto fruttato dolce con sentori speziati al pepe nero, ne fanno un vino di ottima qualità e molto deciso, eccellente da servire a tavola. Il particolare sapore ti conquisterà con le sue caratteristiche ben delineate: asciutto e morbido, lievemente tannico con un retrogusto dolce ai sentori di mandorla. Nonostante non sia un vino da invecchiamento, il periodo di consumo va da 1 a 3 anni. Se non puoi fare a meno di abbinare le tue bevande vinicole con i piatti, il Bonarda Piemonte soddisfa vari criteri di abbinamenti: è ottimo e particolarmente portato per gli antipasti caldi e le zuppe, ma non disdegna i primi piatti come pasta ripiena (agnolotti, cappelletti e tortellini) di cui esalta il sapori. Va servito appena stappato preferibilmente in calici non molto grandi e la sua temperatura favorevole va dai 18 ai 20 gradi.

Caratteristiche morfologiche e fenologia

Il Bonarda Piemonte presenta particolari caratteristiche morfologiche dei vitigni che danno una forma particolare all'uva, i grappoli ad esempio sono di media – grande dimensione, la loro forma è a piramide e presentano inoltre due o tre ali. L'acino è piccolo – medio con la buccia pruinosa che si distingue in particolar modo per il suo colore tra il blu e il nero. Per quanto riguarda la fenologia e il germogliamento si presentano di media epoca verso la seconda decade di aprile. La fioritura anche è di media epoca e va tra la prima e la seconda decade del mese di giugno. L'uva arriva finalmente a maturazione completa a fine settembre.

La distribuzione geografica del Bonarda Piemonte

L'appellativo Bonarda Piemonte fino a qualche tempo fa si riferiva in particolar modo alla Bonarda di Chieri o Bonarda del Monferrato. È molto importante capire bene la provenienza e l'origine di questa tipologia di vino, perché sono innumerevoli le omonime qualità Bonarda, i cui vitigni non sono però situati e derivati della Bonarda tipica piemontese. In modo particolare non bisogna confondere vini provenienti da vitigni Croatina, che vengono chiamati egualmente Bonarda in determinate zone dell’Astigiano, come per esempio Cisterna e S. Damiano, ma anche nelle zone del Roero. Una qualità che possiede alcune caratteristiche simili ma che deve essere differenziata inoltre, riguarda i prodotti che provengono dai Colli Piacentini e dall’Oltrepò Pavese. La distribuzione geografica della Bonarda è fortemente legata alla particolare geologia del Piemonte, perché rende coltivabile quel tipo di uva. Anche se è autorizzata la produzione in altre regioni, come per esempio in Emilia Romagna e soprattutto fra le colline del Torinese (Chierese) e dell’Astigiano, perché molto vicine alle terre che danno i natali al tipico Bonarda Piemonte, devi tenere sempre presente che ci sono delle differenze sostanziali. Questa qualità è presente anche nella zona di Pinerolo, in Bassa Val di Susa e sporadicamente nel Canavese.