Vitigni

Bonarda

di Winepoint Staff 28/04/2018
Bonarda Bonarda

La Bonarda è un vitigno autoctono a bacca rossa dell’Italia settentrionale, che si può trovare anche sotto la denominazione di Bonarda novarese o Bonarda piemontese. Tale nome indica chiaramente che questo tipo di uva viene coltivato in gran parte in Piemonte. È possibile tuttavia trovare alcune vigne di Bonarda anche in altre regioni settentrionali e centrali come la Lombardia e l’Emilia Romagna.

Storia del vitigno

Il vino prodotto con uve Bonarda è stato recentemente riconosciuto come prodotto DOC, ovvero a denominazione d’origine controllata, sebbene non debba essere frainteso con il vino DOC Bonarda dell’Oltrepò pavese. Questo vino, infatti, nonostante il nome, viene prodotto con un altro vitigno che prende il nome di Croatina.

Documenti storici fanno risalire la coltivazione del vitigno ad un periodo tra il XVII e il XIX secolo, nella zona dei colli piemontesi. La Bonarda vanta inoltre un secondo nome, legato alla sua straordinaria qualità, ma anche alla limitata disponibilità nel territorio, ovvero “uva rara”.

A seguito degli attacchi della fillossera, parassita che colpisce le piante di vite, il vitigno autoctono continua a essere presente nelle coltivazioni italiane, anche se con non poche difficoltà ed è per tale ragione che i produttori piemontesi ricorrono sempre più spesso all’uso del Barbera per sostituire questo vitigno.

Caratteristiche organolettiche

La Bonarda produce dei grappoli medi a forma piramidale su cui si formano dei chicchi di piccole dimensioni che assumono una forte tonalità blu tendente al nero. Si tratta di una pianta molto particolare, resistente a patologie differenti come l’oidio e la tignola, ma che non tollera la peronospora e il freddo gelido, da qui si spiega la sua diffusione nelle colline piemontesi che godono di un clima più mite dovuto alla ridotta altitudine.

Il vino prodotto con vitigno Bonarda presenta un colore scuro, ricco di sfumature purpuree che all’esame olfattivo sprigiona un bouquet molto delicato, caratterizzato da raffinati toni aromatici che danno spazio a sentori di ciliegia e altri frutti a bacca. La presenza di tannini, non molto forte e decisamente piacevole al palato, permette una gradazione alcolica media e una buona persistenza in bocca.

Alla beva, un Bonarda garantisce un sapore asciutto, talvolta leggermente frizzante. Questo vino dovrebbe essere stappato almeno un’ora prima della beva a una temperatura ideale di 16°C. La Bonarda è un vitigno che permette accostamenti a tutto pasto, da consumare anche nei pasti principali quotidiani, ma anche per accompagnare antipasti di formaggi non stagionati, primi piatti semplici e non troppo elaborati, verdure.