Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Bollicine Metodo Classico o Charmat?

di Valerio Sisti 03/12/2015
Bollicine Metodo Classico o Charmat? Bollicine Metodo Classico o Charmat?

La seconda fermentazione con Metodo Classico e con Metodo Charmat

Faccio seguito al mio precedente articolo "Come nasce uno spumante" per parlare ora dei due principali metodi di spumantizzazione: il Metodo Classico ed il Metodo Charmat

Per ottenere un vino spumante è necessario eseguire una seconda fermentazione dello stesso vino. La scelta del contenitore in cui far sviluppare la rifermentazione è ciò che determina il metodo usato.

  • Nel caso di seconda fermentazione in bottiglia, si sta praticando il metodo classico, o champenoise;
  • nel caso in cui tutta la massa del vino subisca la seconda fermentazione in un unico contenitore di acciaio, si tratta del metodo Martinotti o Charmat, dall’inventore italiano Ingegner Martinotti e dal francese che lo ha reso famoso nel mondo, Monsieur Charmat.

 

Differenza di profumi e sapori tra Metodo Classico e Metodo Charmat 

Quale strada scegliere non è cosa da poco, il metodo classico prevede tempi molto lunghi, anche molti anni; il metodo Charmat consente di arrivare allo spumante finito in pochi mesi. Nel metodo classico inoltre, ogni bottiglia fa storia a se, nel metodo Charmat tutto il vino rifermenta insieme e ogni bottiglia sarà identica alle altre, almeno all’atto dell’imbottigliamento.

Lo spumante metodo classico non nasce nella Champagne francese. Certo Dom Perignon, l’Abate benedettino che ne rappresenta l’emblema, oltre che il padre nobile, ebbe un’influenza senza pari al perfezionamento della produzione di vini spumante metodo classico della Champagne (oggi per tutti semplicemente gli Champagne)  però non ne fu lui l’inventore. I vini con le bollicine erano infatti già conosciuti ai tempi dei romani.

L’Abate osservò, studiò e probabilmente capì il principio della rifermentazione che avveniva in bottiglia, quella che sta alla base del metodo classico o, se preferite, del metodo champenoise, dalla regione della Champagne di Dom Perignon.

Lunghe rifermentazioni in bottiglia dunque, oppure brevi rifermentazioni in autoclavi isobariche. Certamente non finiscono qui le differenze, anche alla degustazione infatti i vini prodotti con metodi diversi risultano diversi.

Generalmente i metodo classico sono più strutturati ed evoluti, sia al naso che al palato, mentre gli Charmat sono freschi e profumati, meno strutturati ma di beva molto più immediata.

Attenzione dunque a non considerare i metodi Charmat, ad esempio il famoso Prosecco, come degli spumante di serie B, sarebbe un grave errore! Sono semplicemente vini diversi, ciascuno con le sue caratteristiche e con i suoi lodevoli pregi. Ad esempio per un aperitivo facile e spensierato, per l’abbinamento con piatti leggeri e poco strutturati, un metodo Charmat potrebbe risultare molto più funzionale di un potente metodo classico.