Guide

Ampelografia: lo studio e la classificazione dei vitigni

di Winepoint Staff 30/12/2017
Ampelografia: lo studio e la classificazione dei vitigni Ampelografia: lo studio e la classificazione dei vitigni

Cos'è l'ampelografia

Dal greco “ampelos” (vite) e “grafia” (descrizione), l’ampelografia è la scienza che descrive e classifica le diverse specie di viti e le varietà differenti di vitigni. Le viti, come qualunque altra famiglia botanica, sono organizzate in base alle origini e al corredo genetico che consentono di originare le caratteristiche tipiche di ogni cultivar (o varietà di vite). A ciascuna cultivar viene dedicata una scheda precisa in cui vengono delineati gli organi principali della vite come germoglio, foglia, frutto, fiore e tralci ai fini di una migliore individuazione. Inoltre, il compito dell’ampelografica è anche quella di stilare altre qualità peculiari quali le selezioni coloniali, le attitudini e le predisposizioni vegetative, nonché la sensibilità verso le virosi, gli insetti e i parassiti.

I principi dell'ampelografia

L’ampelografia si fonda sull’ampelologia, cioè lo studio intrinseco della vite. I metodi impiegati sono differenti e si dividono in ampelometrici, morfologici, molecolari e biochimici che sono concentrati sull’analisi delle foglie, dalla forma alla misura.

A seguito dell’esame dei tratti distintivi di ogni cultivar, questi vengono catalogati e inseriti nelle relative schede affinché possano essere utilizzate da chi volesse accingersi alla coltivazione delle viti, ma anche e soprattutto, per i produttori che ricercano determinati aspetti organolettici che si rivelano durante la vinificazione e saranno in grado di estasiare il palato durante la beva.

Un po' di storia

L’ampelografia è una disciplina piuttosto recente, nata a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo. Anche in quel periodo, la varietà di vitigni era tanto ampia da quasi imporre una catalogazione delle viti al fine di comprendere meglio le varietà di vitigno da utilizzare per la produzione di vini di ottima qualità. Ne conseguì pertanto il bisogno di classificare le viti a seconda delle loro caratteristiche distintive per riconoscerli in modo univoco senza imbattersi in vinificazioni casuali e con uve di origini sconosciute. Nel 1872 il Governo italiano decise di investire in questa scienza allo scopo di costituire l’Ampelografia Generale Italiana. Questa iniziativa dovette essere interrotta pochi anni dopo, nel 1890, quando la fillossera attaccò le varie coltivazioni e i fondi vennero destinati alla cura delle piante e alla relativa prevenzione. Ai giorni nostri, l’ampelografia ha visto svariate iniziative editoriali che si sono rifatte alle pubblicazioni avvenute nei primi anni, i più fiorenti, di questa scienza.