Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Aforismi Sul Vino. Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini, Homer Simpson

di Valerio Sisti 01/08/2018
Aforismi Sul Vino. Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini, Homer Simpson Aforismi Sul Vino. Fabrizio de Andrè, Francesco Guccini, Homer Simpson

Completo questa breve e variegata carrellata di aforismi sul vino, riprendendo da dove ho concluso il precedente articolo: Fabrizio De Andrè. Faber raggiunse l’apice della poesia e della sintesi alcolica con “La Collina”, canzone inserita in un suo album del 1971 che si rifaceva all’Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master, poeta americano vissuto tra la fine ottocento e il ‘900.

La frase in questione, la famosa domanda al mercante di liquore “tu che lo vendi cosa ti compri di migliore”, è però tutta di De Andrè, perché non se ne trova traccia nell’originale di Master, che invece parlava solo di porcate mangiate nelle ore sbagliate. Decise quindi Frabrizio De Andrè che agli occhi di un semplice consumatore, per quanto gaudente, anzi proprio perché gaudente, non dovesse essere possibile comprarsi nulla di migliore di quello che un mercante di liquori già possiede di suo.

 

Nella canzone italiana non mancano riferimenti al vino, molti di questi sono attribuibili a Francesco Guccini, un altro grande della canzone d’autore nostrana, che non ha mai fatto mistero della sua passione per la buona tavola e per il buon vino. Canzoni come le Osterie di fuori porta, l’ubriaco, l’avvelenata, alcune più, alcune meno, hanno un riferimento al vino. Chi non ricorda “mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, …”? E questa è poca cosa, la canzone delle osterie di fuori porta è un inno alla vita contadina, semplice, gaudente sì, ma in senso genuino, povero se si vuole, tutt’altro che dandy.

Guccini non ha mai fatto mistero delle sue origini contadine, dell’intendere il vino come un alimento, parte integrante della dieta quotidiana, parte di una società contadina e di un vivere la terra che ormai forse non c’è più nemmeno in campagna.

 

E se parliamo di lavorare la terra bisogna per forza tornare da dove siamo partiti qualche settima fa: “il vino è la poesia della terra”. Bisogna chiudere questo ciclo con Mario Soldati, non può che essere così. Perché tutto finisca da dove siamo partiti bisogna ritornare all’aforisma per me più vero, quello che lega indissolubilmente la natura, il lavoro dell’uomo, il vino. Come dire il buono e il brutto di un anno, il sapere di generazioni, il lavoro fisico, la fatica, infine il vino, che in sé racchiude tutto ciò e lo esprime a noi, quando ci accingiamo a berlo, come se fosse una poesia.

Potrei chiuderla qui, non citare nessun altro, per non rovinare l’idillio, ma la tentazione è forte e io vi cedo. Chiudere con una citazione mia? No, meglio, molto meglio. Eccola la citazione del secolo sul vino: “l’Alcool, la causa e la soluzione di ogni problema della vita” Homer Simpson.