Scheda Tecnica e Descrizione
Astoria "Giro d'Italia 2019" è uno Spumante secco creato proprio per la famosa competizione ciclistica ed accompagna tutte le premiazioni del Giro. E’ estremamente piacevole ed elegante al palato e si apre all’olfatto con delicati sentori fruttati di agrumi e floreali di petali di rosa. Il sorso è fresco, equilibrato ed accompagnato da una bollicina setosa.
Uve: 100% Prosecco (o Glera)
Produttore: Astoria
Contenuto: 75,0 cl
Regione: Veneto
Vinificazione: pigiatura soffice preceduta da diraspatura; fermentazione a temperatura controllata
Gradazione alcolica: 11,5% vol.
Temperatura ideale di assaggio: 6-8° C
Il Giro d’Italia. Qualche curiosità
Il primo Giro d’Italia si corse nel 1909. Sono passati più di 110 anni anni ma il Giro d’Italia resta sempre una corsa straordinaria ed affascinante.
Ecco qualche curiosità sul primo Giro d’Italia.
La prima tappa del Giro del 1909 si percorse il 13 Maggio ed era da Milano a Bologna. Si ho scritto bene: Milano Bologna – 397 Km!!. Si partì alle 2.30 di notte da Milano (Piazzale Loreto) ed il vincitore della tappa, Dario Beni, ci impiegò 14 ore. E’ evidente che il primo Giro e la prima tappa in particolare furono durissimi.
Qualche numero del primo Giro del 1909:
- Totale delle tappe: 8
- Arrivarono a terminare il Giro solo un terzo dei partecipanti (49 su 149)
- Il vincitore si chiamava Luigi Ganna
- Le bici da corsa all’epoca pesavano 15 kg ed avevano il rapporto fisso ed un solo freno posizionato sulla ruota anteriore
All’epoca lo sport nazionale più seguito non era il calcio ma il ciclismo seguito dal canottaggio e dalla scherma. Basti pensare che il primo campionato italiano di calcio si svolse nel 1907 mentre già nel 1876 si era corsa la prima gara ciclistica di lunga distanza “Milano – Torino”.
Bellissime le immagini dell’epoca in cui si vedono i corridori su strade di terra battuta piene polvere nelle giornate di sole e che diventavano dei campi d fango nei giorni di pioggia.
Il ciclismo era una passione non solo italiana, tant’è che già nel 1903 il quotidiano francese “L’Auto” (oggi si chiama Equipe) organizzò il primo Tour de France. La Gazzetta decise di seguire i suoi colleghi francesi ed iniziò a valutare l’organizzazione ed i costi per un Giro d’Italia. Prima di passare al Giro d’Italia introdusse la “Milano – Sanremo” (una grande classica che apre la stagione ciclistica) ed il Giro della Lombardia.
All’insaputa della Gazzetta, iniziarono a lavorare all’organizzazione del Giro d’Italia anche il Corriere della Sera e la società Bianchi (la più importante casa ciclistica italiana con la quale corse Coppi diversi anni dopo. Atala, che all’epoca era la seconda casa ciclistica, lo venne a sapere e spifferò la notizia alla Gazzetta che accelerò i tempi e fece uno sprint finale ed alla fine fu la prima organizzatrice del Giro d’Italia. Il colore della Gazzetta (rosa) diede il colore al Giro ed alla maglietta del primo in classifica e del vincitore.
Abbiamo già detto che il primo Giro d’Italia del 1909 si corse i 8 tappe (la prima di 397 km!!!) si iscrissero in 166. Parteciparono in 149 e la finirono in 49.
Diciamo ora invece che i ciclisti erano costretti a portarsi dietro tutto il necessario per riparare la bicicletta (i classici copertoni messi tra le spalle a disegnare una x sulla maglia), una borraccia di acqua ed una di vino!!!. Lungo la strada veniva offerta ai corridori la mitica gazzosa (pronunciata “gassosa” nelle cronache del tempo).
Il vincitore del Primo Giro d’Italia fu Luigi Ganna ed è famosa la sua frase all’arrivo dell’ultima tappa: “Me brusa tanto el cul” (dialetto lombardo ma penso il significato è chiaro anche per chi non è lombardo).
Luigi Manna fu ciclista per necessità oltre che per passione. Era l’ultimo di 9 figli di una famiglia contadina ed ogni giorno si faceva in biciletta da Induno Olona (Provincia di Varese) fino a Milano dove lavorava come muratore. Tra andata e ritorno ogni giorno pedalava per circa 130 – 140 km!! Uomini di altri tempi.