domenico clerico

Domenico Clerico è uno dei produttori più importanti del nostro paese e rappresenta uno dei migliori interpreti del nebbiolo e del suo territorio. Quando nel 1976 intraprese quest'avventura, insieme alla moglie Giuliana, prendendo in mano le redini dell'azienda agricola di famiglia, fino ad allora dedita alla produzione di uve conferite alle cantine sociali, la proprietà si estendeva su circa 5 ettari. Da subito Domenico scelse di dedicarsi al lavoro in vigna e alla vinificazione delle uve per la produzione di grandi vini. Questa decisione lo mise di fronte all'esigenza di acquisire nuove vigne in diversi cru come Bussia, Ginestra e Mosconi, ciascuno dei quali dà vita a veri e propri fuoriclasse di straordinaria eleganza e potenza. Oggi l'azienda si estende su 21 ettari di proprietà, con vigneti collocati a un'altitudine compresa tra i 150 e i 450 metri sul livello del mare ed esposizione sud-est. Ciascuna vigna presenta peculiarità diverse che di anno in anno trovano perfetta espressione nei vini di Domenico.
Con molta fatica e tanta forza di volontà, Domenico Clerico e la moglie Giuliana sono riusciti a costruire un’azienda solida, in grado di produrre oggi circa 110.000 bottiglie annue. Non pago del grande obiettivo raggiunto, il proprietario di Cantina Clerico, nel periodo compreso tra gli anni 2005 e 2006 è andato alla ricerca di un nuovo obiettivo imprenditoriale, trovando un nuovo stimolo per poter mettersi ancora una volta in discussione: Domenico Clerico decise in quegli anni di iniziare la produzione di un Barolo nato da un Comune molto vicino a Monforte d’Alba e a tratti molto diverso dallo stesso; trattasi del Comune di Serralunga d’Alba. In questo modo nacque  Aeroplanservaj. Ancora oggi, nonostante le difficoltà, la produzione della Cantina resta incentrata sulla ricerca della grande qualità dei vini prodotti, cercando soprattutto di tenere alto l’importante nome del Barolo, dalla vigna fino alla bottiglia. La grande tradizione di questo territorio, alla quale la conduzione aziendale da seguito, è la decisione di non piantare mai le viti di uve Nebbiolo, al di sotto dei 150 metri sopra il livello del mare e al di sopra dei 450 metri. Questa accortezza si accompagna alla predilezione per esposizioni delle vigne a Sud-Est. L’esperienza maturata in anni di lavoro, insegna infatti che ad alcune altitudini, le uve di Nebbiolo fruttano meglio; inoltre l’esposizione Sud-Est permette di ottenere la sinergia ottimale tra la vigna e altre colture alternate ai filari, quali ad esempio il grano e le fave, fondamentali al sostentamento.

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