Grappa di Sassicaia elevata in Barili di Sassicaia - in prestigioso tubo blu serigrafato
Scheda Tecnica e Descrizione
La Grappa di Sassicaia è prodotta con le vinacce delle uve di Sassicaia della Tenuta San Guido, Bolgheri. Ha profumi di legno di cedro, vaniglia, cannella, caffè, cacao, gelsomino, frutta candita, miele. Al gusto è morbida, corposa, con elegante sensazione finale di anice e liquirizia
Caratteristiche: grappa invecchiata, grappa semisecca
Colore: Warm oro
Uva: Vinaccia di Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc. Prodotta con le vinacce delle uve della Tenuta San Guido, Bolgheri.
Distilleria: Jacopo Poli – Tenuta San Guido
Contenuto: 50.0 cl
Paese: Italia
Regione: Veneto
Distillazione: con antico alambicco in rame composto da caldaiette funzionanti a ciclo discontinuo. Il distillato ottenuto ha circa 75% alc. e quindi, al termine del periodo di elevazione in barrique, è portato alla gradazione di consumo, refrigerato a -6°C, filtrato e infine imbottigliato.
Affinamento: elevata 4 anni in barrique da 225 litri di rovere francese e successivamente in barrique di Sassicaia per circa un anno
Gradazione alcolica: 40% vol.
La storia del Sassicaia
Intorno agli anni quaranta il marchese Mario Incisa della Rocchetta, grande appassionato di vini francesi, importò dalla tenuta dei Duchi Salviati a Migliarino alcune barbatelle di cabernet sauvignon e di cabernet franc.
La decisione di piantare questi vitigni fu in parte dovuta alla somiglianza morfologica che egli aveva notato tra la zona di provenienza denominata Graves, a Bordeaux, e quella dove avrebbe poi fatto crescere i vitigni: le Sassicaie di Bolgheri all'interno della tenuta San Guido, nella Maremma livornese.
Il Marchese Mario Incisa della Rocchetta era infatti reputato un eccentrico, e in effetti nulla di quei terreni sembrava giustificare l'idea che lì potesse nascere un grande cabernet. Le sassicaie erano infatti terre aride e ciottolose dove non cresceva nulla. I contadini lo guardavano storto e si chiedevano perché, con tutta la terra che aveva, doveva piantare proprio lì.
È curioso ed allo stesso tempo poetico vedere che il Sassicaia (che oggi consideriamo il mito dei miti) è nato da una volontà che inizialmente era considerata "folle". In verità Mario Incisa si dimostrò di grande lungimiranza. I vigneti del Sassicaia beneficiano infatti di un microclima favorevole dato dalle aree boschive che li difendono dal libeccio e dal maestrale, garantendo la giusta escursione termica tra il giorno e la notte e favorendo l'accumulo degli aromi più delicati e nobili. E' proprio questa "nicchia ecologico-climatica", ovvero la favorevole combinazione di clima, terreno e vitigno, che consente al Sassicaia di avere sempre una spiccata personalità rispetto a tutti gli altri vini.
Il vino venne prodotto, inizialmente ad esclusivo uso familiare, in controtendenza con gli standard produttivi dell'epoca che tendevano a privilegiare la quantità alla qualità. La prima annata commercializzata fu il 1968.
È nel 1972 che arriva il successo planetario del Sassicaia. Uno dei primi a tesserne le lodi è Luigi Veronelli, per il quale era un vino che andava bevuto nella Coppa di Nestore. Nel 1978, in una degustazione alla cieca organizzata dalla rivista inglese "Decanter" sui più importanti Cabernet, l'annata 1972 del Sassicaia viene eletta miglior Cabernet al mondo