Articoli del Sommelier Valerio Sisti

Uva e Nuraghi. I grandi bianchi di Sardegna

di Valerio Sisti 26/08/2016
Uva e Nuraghi. I grandi bianchi di Sardegna Uva e Nuraghi. I grandi bianchi di Sardegna

In Sardegna c’è un gran bel mare, lunghe spiagge bianche o minuscole calette nascoste e un'acqua blu, limpida, cristallina. In Sardegna c’è cultura, quella antica e popolare. In Sardegna c'è tradizione e orgoglio paesano, c’è cibo, di terra più che di mare, il maialino, purceddù come si chiama lì.
In Sardegna c’è un mondo di colori, di maschere e di tradizioni da scoprire, e in Sardegna c’è vino, grande vino!
Già perché l’isola dei nuraghi, bagnata da 1800 chilometri di coste selvagge, spesso impervie a strapiombo sul blu, è una delle regioni d’Italia più intriganti per la produzione vitivinicola.
Posta in mezzo al Mediterraneo ha subito influssi, sotto forma di dominazioni, di varie potenze straniere, ma ha sempre conservato la sua tradizione e le sue uve tipiche, alcune di esse molto antiche e coltivate tutt’ora.

Il primo vitigno che viene alla mente, quando si parla di Sardegna, è soprattutto il Vermentino. E’ il più mediterraneo dei vitigni, coltivato infatti in tutte le zone costiere d'Italia (Liguria e Toscana), Francia (Costa Azzurra), Spagna e addirittura Marocco e Algeria. In Sardegna il Vermentino gode di una fortuna particolare, la presenza di granito nel sottosuolo dell’isola. Se infatti la Sicilia, ad esempio, è un isola prevalentemente argillosa e sabbiosa, la Sardegna è un blocco di granito piantato nel mare. Una grande uva, coltivata su un terreno che regala mineralità e sapidità in abbondanza, non può che generare grandi vini.
La zona più famosa, sempre parlando di Vermentino, è la Gallura, a nord est dell’isola. E’ l’unica denominazione che può fregiarsi delle DOCG, perché se coltivato altrove in Sardegna, il Vermentino è classificato DOC. Attenzione però ad immaginarsi quello di Gallura una spanna sopra gli altri, certo, lì si producono ottimi esempi di Vermentino, ma su tutto il territorio dell’isola non mancano produzione di pari o maggiore livello.

E’ considerato spesso un bianco semplice, da pesce, in realtà se ben trattato, con il Vermentino possono essere prodotti vini di grande spessore, di grande struttura, aiutata dall’apporto minerale di cui si parlava prima. Rimane un vino che certamente ben si abbina al mare, ma piatti di carne bianca possono essere degni accostamenti.
Come dicevamo all’inizio, la varietà di uve sull’isola sarda è notevole, sia a bacca bianca che rossa. A far compagnia all’onnipresente Vermentino troviamo, tra gli altri vitigni a bacca bianca: il Moscato e la Vernaccia, nella versione di Oristano, e poi ancora vitigni autoctoni e antichi come il Nasco e il Nuragus, oltre a tantissimi altri vitigni presenti nel nostro sud Italia. E poi ci sono ovviamente quelli a bacca rossa, di cui parleremo la prossima settimana. Per adesso dunque un buon assaggio di Vermentino.